Il Lerici Music Festival è un festival di musica classica fondato nel 2017 da Gianluca Marcianò, direttore artistico della manifestazione.
L’edizione di quest’anno si svolge dal 26 luglio all’11 agosto 2024 a Lerici, a soli 40 minuti di auto o 30 minuti di barca da Portovenere. Tra le sedi per i concerti dell’VIII edizione ci sono:
- Villa Marigola, edificio storico risalente alla seconda metà del XIII secolo, costruito sulla sommità del promontorio che separa le due insenature di Lerici e San Terenzo;
- Castelli di Lerici, costruito a partire dal 1152 con numerose trasformazioni fino al 1555 ad opera delle repubbliche marinare;
- Fortezza Firmafede, una fortificazione militare a Sarzana;
- la Rotonda Vassallo, centro nevralgico della cittadina situato sul lungomare.
Da secoli Lerici ospita intellettuali e artisti di tutto il mondo, che convivono con la popolazione locale la cui storia è strettamente legata al mare e alla navigazione. Il festival mira a promuovere la musica e la vocazione culturale del Golfo dei Poeti, celebrando la storia di marinai e artisti, la sua atmosfera internazionale e la diversità delle esperienze musicali e artistiche.
Nato a Lerici, Gianluca Marcianò ha debuttato nel 2007 al Teatro dell’Opera di Zagabria e da allora collabora con i teatri d’opera di tutto il mondo. È stato lodato dal Sunday Times “per la sua direzione immancabilmente teatrale e idiomatica”. Nel 2017 fonda il Festival Suoni dal Golfo, rinominato Lerici Music Festival nel 2020.
«Il tema di questa edizione, a me molto caro, è quello della Memoria. Tema, intorno al quale si articola un ricercato programma, che raggiunge il suo “climax” nella messa in scena di Der Kaiser von Atlantis, opera composta da Viktor Ullmann. Mentre l’apertura del Festival è affidata al Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, da cui trae ispirazione l’artista Carlos Garaicoa per l’installazione dal titolo Abismo, che sarà presentata nella medesima giornata. La musica diviene così strumento di memoria. Per non dimenticare gli orrori delle dittature e delle guerre. Ma anche strumento di dialogo e di speranza. Tramite il suo linguaggio universale che non conosce barriere».
Maestro Gianluca Marcianò, Direttore Artistico