Se sei amante delle immersioni, a Portovenere troverai diversi siti dove fare diving nella splendida cornice del Parco Naturale di Porto Venere. L’Area di Tutela Marina è stata istituita per garantire la salvaguardia delle specie animali e vegetali presenti e per promuovere la conoscenza ed una corretta fruizione di questo ambiente.
Il mondo sommerso dell’Area di Tutela Marina del Parco di Porto Venere presenta una varietà di organismi tale da lasciare entusiasta e affascinato il subacqueo che visita i fondali.
Scopriamo i migliori siti di immersione a Portovenere, tra il Golfo dei Poeti e le Cinque Terre.
Secca di Dante – Isola Palmaria
Questo sito di immersione, il cui sommo si trova a sedici metri di profondità, si trova sul versante occidentale tra l’isola Palmaria e quella del Tino. Lungo i fianchi rocciosi si trovano varietà di gorgonie di diversi colori e forme. Si passa dalla Eunicella alla Paramunicea per terminare con interessanti ramificazioni di Leptogorgia sarmentosa. È praticabile soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando il movimento causato dal diporto nautico è molto limitato. Inoltre, può essere consigliata solo a sub esperti poiché spesso è una zona investita da correnti anche forti che dal largo penetrano nel canale formato dalle isole.
Grotta del Tinetto – Isola del Tinetto
Questo è uno dei punti più suggestivi e scenografici che l’arcipelago spezzino offre per le immersioni. È ideale per fare foto e video d’effetto grazie ai giochi di luce che si creano all’interno dell’antro. È un sito di immersione ideale sia per esperti che per sommozzatori principianti. L’ingresso della Grotta del Tinetto si trova sul lato occidentale dell’isolotto. Indispensabile è munirsi di una torcia subacquea perché le pareti e la volta della caverna sono pieni di organismi marini. Troverai colonizzazioni di Parazoanthus e spugne, di Serpule e Ascidie. Fuori della grotta, l’incontro con gronghi e aragoste è molto probabile.
Parete del Tino – Isola del Tino
Questo punto di immersione si trova sul lato occidentale dell’isola del Tino. È una piccola ansa sovrastata dalla falesia alta circa un’ottantina di metri che si tuffa a picco in mare, verticalità che viene poi mantenuta sott’acqua, fino ad una profondità di quasi 30 metri. Qui trovano l’habitat ideale numerosi organismi marini, come Gorgonacei delle famiglie di Gorgonidi, Paramuriceidi e Plexauridi. Tra le piccole spelonche ed anfratti della parete trovano rifugio gronghi, polpi, murene e a volte anche le aragoste.
Cala Grande – Isola Palmaria
Situata lungo il fianco occidentale dell’Isola Palmaria, Cala Grande è ottima per i subacquei principianti poiché la baia offre quasi sempre mare calmo ed assenza di forti correnti. Ma qui si trovano anche due grotte ideali per i sommozzatori più esperti, una delle quali è buia e suggestiva, ideale per appassionati di speleologia subacquea.
Cala Piccola – Isola Palmaria
Subito dopo Cala Grande, sempre sul fianco ovest della Palmaria, c’è un punto di immersione è facile e particolare. Noterete subito un carrello risalente ai tempi in cui il marmo di Portoro veniva estratto su quest’isola. Pesci rossi, gronghi, e aragoste sono visibili tra le rocce, mentre sul fondo sabbioso si trovano facilmente cefali in cerca di cibo.
Secca del Tinetto – Isola del Tinetto
Questo sito di immersione è facile da individuare grazie alla statua della Madonna Bianca a sud dell’Isola Tinetto. L’ambiente sottomarino è entusiasmante già nei primi metri e lo si può ammirare seguendo due itinerari, uno a nord e uno a sud. Nel primo si trova una splendida parete decorata dei rami rossi della gorgonia con polpi, murene, gronghi e crostacei. Nel secondo ci sono gorgonie rosse con uova di gattuccio, crinoidi ed altri microrganismi. Scendendo più in profondità puoi ammirare il caratteristico biancore delle ramificazioni di Leptogorgia ed Eunicella verrucosa.
Grotta Arpaia (o Grotta di Byron) – Portovenere
Questa famosa grotta si trova a Portovenere, tra lo sperone di roccia su cui svetta la chiesa di S. Pietro e le antiche mura della guarnigione. La Grotta di Byron, così chiamata perché amata dallo scrittore inglese secondo le storie locali, offre un punto di immersione facile. Ogni centimetro quadrato di roccia è ricoperto da un microcosmo interessante e vario tra cui blennidi, nudibranchi multicolore ed anemoni. Scendendo più in profondità, il fondale è caratterizzato da sabbia e rocce sparse, territorio ideale di caccia per seppie, polpi e grosse triglie.
Fonte: “I tesori sommersi del Parco. L’Area di Tutela Marina” by Adriano Penco e il sito ufficiale del Parco Naturale Regionale di Porto Venere.