L’Isola del Tino e la Festa di San Venerio

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L’Isola del Tino è di proprietà della Marina Militare ed è solitamente chiusa al pubblico. Ma ogni anno, in occasione della Festa di San Venerio del 13 settembre, è possibile visitare quest’isola che è patrimonio UNESCO insieme a Portovenere, le Cinque Terre e le isole Palmaria e Tinetto.

monaco san venerio su isola del tino

Il monaco San Venerio nacque sull’Isola Palmaria nel 560 circa e visse in eremitaggio sull’Isola del Tino, dove morì nel 630. Nelle notti più buie era solito accendere un falò per aiutare le navi ad orientarsi nel Golfo dei Poeti. Oggi è il patrono del Golfo della Spezia e dei guardiani dei fari.

Riportata nelle carte medievali col nome di Tyrus maior, l’isola del Tino ha una superficie di circa 130.000 mq ed un perimetro di quasi due chilometri.

Sulla sommità dell’isola, a 122 m, sorge l’iconico faro del XIX secolo, una costruzione fortificata neoclassica che nel corso del tempo ha visto numerosi cambiamenti. Rappresenta un esempio di transizione tra le costruzioni militari di scuola francese e le più recenti fortificazioni del XIX secolo.

Tino Island Lighthouse by Elisabetta Cesari
Il pittoresco Faro dell’Isola del Tino [foto di Elisabetta Cesari]

Nella parte settentrionale si trovano i ruderi del monastero di San Venerio, mentre sulla punta a nord-ovest c’è la Batteria Ronca costruita negli anni Venti del XX secolo come parte del sistema fortificato del Golfo della Spezia.

Sul luogo dove fu trovato il corpo di San Venerio, nel VII secolo fu edificata una cappella, trasformata poi in abbazia nell’XI secolo.

Sull’isola c’è anche un piccolo museo (accessibile in occasione della festa di S. Venerio) con i reperti archeologici rinvenuti in zona, tra cui anfore, frammenti di lucerne e monete di epoca romana.

Isola del Tino [foto di Elisabetta Cesari]

La chiusura al pubblico ha permesso all’isola del Tino lo sviluppo naturale di una vegetazione lussureggiante. Tra le specie vegetali possiamo trovare: lecci che arrivano fino a 25 metri di altezza, il finocchio marino, la cineraria marittima, l’eufobia arborea, il papavero cornuto, la ginestra, il fico degli ottentotti, la valeriana rossa, il timo, il mirto e il rosmarino.

Tra i muretti a secco dell’isola è possibile scorgere il tarantolino, il più piccolo geco italiano e specie endemica, e la lucertola muraiola. I cieli sono popolati dal gabbiano reale e dal falco pellegrino.

Festa di San Venerio 2023: come e quando visitare l’isola del Tino

Nel 2023, sarà possibile visitare l’Isola del Tino nel weekend del 16 e 17 settembre. Per informazioni sugli orari e per acquistare i biglietti, visita www.navigazionegolfodeipoeti.it.

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